Lui, lui, l'altro(il nervo vago)
Il microbiota, l'intestino e il cervello comunicano fra loro attraverso l'asse microbiota-intestino-cervello in un modo sinergico coinvolgendo il sistema nervoso autonomo. Il nervo vago, componente principale del sistema nervoso parasimpatico, è un nervo misto composto per l'80% da fibre afferenti e 20% efferenti e grazie al suo ruolo nella consapevolezza interocettiva, è in grado di percepire i metaboliti dei microbiota attraverso i suoi neuroni afferenti, di trasferire queste informazioni intestinali al sistema nervoso centrale dove le informazioni sono integrate nella rete centrale autonoma. In questo modo si può generare una risposta appropriata oppure inadeguata. Attraverso le fibre del nervo vago viaggia una via anti-infiammatoria colinergica in grado di smorzare l'infiammazione periferica e di diminuire la permeabilità intestinale, modulando molto probabilmente la composizione del microbiota. Lo stress inibisce l'attività del nervo vago con risvolti deleteri sul tratto gastro-intestinale e sul microbiota ed è coinvolto nella fisiopatologia dei disturbi gastrointestinali come la sindrome dell'intestino irritabile e le malattie infiammatorie croniche intestinali entrambe accompagnate e caratterizzate dalla disbiosi. diversi studi riportano un basso tono vagale sia in pazienti con intestino irritabile che in pazienti colpiti da malattie infiammatorie croniche dell'intestino, favorendo così l'infiammazione periferica.
Il nervo vago potrebbe anche essere coinvolto nei problemi di stipsi così tanto segnalati dai pazienti che chiedono un aiuto nella risoluzione o almeno nella mitigazione del loro problema. La stipsi o la scarsa motilità intestinale potrebbero non essere dunque un problema di nutrizione, ma di uno scarso tono vagale. Il cervello infatti manda, attraverso il nervo vago, all'intestino segnali sul momento di nutrirsi e anche di evacuare. Potremo dunque mettere in atto tutte le strategie nutrizionali, ma se il cervello e l'intestino non stanno comunicando in modo corretto, non ci sarà regolarità di transito e dunque di evacuazione. Il nervo vago andrebbe dunque attivato per ottimizzare la comunicazione intestino-cervello. Una possibilità è stimolare il nucleo motorio dorsale del nervo vago che innerva i muscoli posti nella parte posteriore della gola per esempio con dei gargarismi ripetuti con acqua.